Uomini ed ecclesiastici di altissimo spessore umano, culturale e sociale come Monsignor Martini, arcivescovo di Milano, sono guide non solo religiose di intere comunità che li riconoscono come leader insostituibili. Nella nostra regione siamo stati fortunati, abbiamo avuto come guide uomini di chiesa preziosi per il Friuli e la sua gente, espressione della alta tradizione che la chiesa ha in questa zona di confine, di difficoltà, ma anche di incontri e scambi proficui di multiculturalità e plurilinguismo, di apertura e di accoglienza. Nei periodi tragici delle guerre mondiali, nel difficilissimo dopoguerra degli anni ’45-50 la chiesa ha sostenuto le istanze del rinnovamento e della partecipazione alla vita democratica del paese. Anche durante il terremoto il Vescovo di allora Monsignor Battisti e Monsignor Brollo parroco di Gemona hanno saputo stare vicino alle popolazioni e partecipare con idee e atteggiamenti a quell’opera di ricostruzione che è stata anche rilancio economico e culturale del Friuli del post terremoto. Alla classe politica questi religiosi chiedono di agire con giustizia, moralità e verità per il bene dei cittadini, con attenzione verso i problemi che la società complessa di oggi solleva e sui quali chiede risposte democratiche e condivise.
Paola Schiratti
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