929 cittadini e cittadine della Provincia di Udine in cerca di occupazione, già inseriti nelle liste dei disoccupati dei Centri per l’impiego della Provincia, quindi con il curriculum compilato e orientati a cercare lavoro consapevoli delle proprie competenze, sono stati affidati alla società di Piacenza Workopp. Incaricata dalla Giunta Tondo di trovare un posto di lavoro con contratto minimo di 6 mesi a 929 persone in lista di attesa, la Workopp per un compenso pattuito di 824.000 euro ha occupato a oggi 37 persone, a fronte dei 1663 lavoratori rioccupati entro 90 giorni nel 2011 da parte degli operatori esistenti sul territorio. Di questi 37 occupati 15 sono con contratto a tempo indeterminato, 4 con contratto di apprendistato, 8 con contratto della durata di un anno e 10 con contratto compreso tra i 6 e i 12 mesi, di cui 5 già cessati. Per questi risultati la Workopp è pagata con soldi pubblici, e questi dati la società stessa ha trasmesso agli uffici competenti. Ora il compenso finale sarà inferiore perché il contratto con la regione stabilisce che una parte dell’attività si svolge in ufficio è compensata a ore, il collocamento è pagato a risultato ottenuto e in base alla durata del contratto di lavoro firmato tra ditta e dipendente. Ma a che cosa è servita questa operazione? Oltre 900 persone si sono sentite interpellare per compilare ancora una volta il curriculum e farsi orientare, attività già svolte dai centri per l’impiego. Va sottolineato che molte di loro contemporaneamente hanno continuato a usufruire del servizio pubblico. La Workopp dichiara di aver collocato con contratti inferiori altri disoccupati, ma questo risultato, che fa piacere, è un’attività propria della società che esula dal servizio concordato con la Regione. Sarebbe stato meglio potenziare i servizi del Centri per l’impiego che necessitano di un dirigente dedicato, di miglioramenti organizzativi, di tecnologie e di dotazioni per rendere il loro operato sempre più efficiente ed efficace, tenendo conto delle professionalità alte di molti operatori, che dovrebbero essere messe in condizione di esplicarsi al meglio.
Paola Schiratti
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