Ancora una volta una donna, Samantha Comelli, è stata uccisa da un uomo della propria famiglia, in questo caso un cognato che poi si è suicidato. In Italia le donne uccise dai propri parenti dall’inizio dell’anno in corso sono quasi 80. Una strage maggiore di quanto non sia avvenuto in 10 anni di guerra in Afganistan purtroppo. Non si può restare indifferenti di fronte a queste situazioni, non si può restare inattivi. Le istituzioni e gli enti pubblici che già intervengono nel contrasto della violenza contro le donne stanno elaborando un protocollo d’intesa per coordinare i propri interventi e attivare prontamente una rete di assistenza e di sostegno. L’obiettivo è prevenire la violenza ad ogni livello, fornire assistenza e sostegno alle vittime, formare gli operatori. La prevenzione è considerata fondamentale, infatti nel protocollo è compreso un progetto di educazione da attivare nelle scuole per diffondere la cultura di genere, della non discriminazione, per decostruire stereotipi e pregiudizi, per educare all’affettività e alla flessibilità dei ruoli. Sappiamo che se l’Italia sarà sicura per le donne lo sarà di più per tutti.

Paola Schiratti

Consigliera provinciale di Udine