Ha ragione il sindaco Honsell a protestare e sottolineare lo squilibrio , tra i capoluoghi della Regione, Udine è la città penalizzata nei trasferimenti di fondi regionali, ottiene nel 2012 per abitante solo  296 euro, contro i 322 di Trieste, i 333 di Gorizia e i 300 di Pordenone. La vita nella città capoluogo del Friuli richiede gli stessi fondi delle altre città, stessi sono i servizi richiesti e offerti alla popolazione, stesse le esigenze di sviluppo, alto il livello delle offerte culturali proposte, Udine merita il riequilibrio. Dal quadro complessivo dei fondi trasferiti dalla Regione ai  219 Comuni  del FVG emerge che comuni minori ottengono fondi molto maggiori rispetto a quelli più grandi.  In media i comuni sotto i 1000 abitanti  ricevono dalla regione 648 euro per abitante, i comuni dai 10.000 ai 15.000 abitanti  239 euro. Vanno considerati a parte i problemi dei comuni montani dove ogni servizio costa molto caro e dove va impostata una politica perché venga contrastato l’abbandono. E’ urgente comunque che i comuni accorpino velocemente i servizi, negli altri grandi paesi europei ciò è già avvenuto e i comuni sono accorpati in unità di circa 20.000 25.000 abitanti, ciò permette di risparmiare sulle spese e di creare sviluppo. In regione non è più procrastinabile una riforma degli enti locali. In questo contesto sono venute meno anche le azioni propositive delle Province,  quella di Udine in particolare non ha esercitato il suo ruolo di area vasta: non ha avviato uffici al servizio dei comuni, non li ha rappresentati presso la regione, non ha riunito e coordinato servizi sovra e intercomunali. In questo momento di crisi, disoccupazione e povertà crescenti è doveroso e necessario trasferire risorse dalle burocrazie alla scuola, alla ricerca,  alla creazione di infrastrutture e trasporti, alla coesione sociale, al welfare e al sostegno di nuovi settori economici sul territorio.

 

Paola Schiratti

 Consigliera Provinciale di Udine