La morte del commerciante udinese Alessio Tardivello a causa delle difficoltà economiche in cui versa la sua azienda getta una oscura luce sulle condizioni in cui si trovano molte aziende piccole e medie anche in Regione. La recessione e il calo dei consumi, la stretta creditizia delle banche che non concedono prestiti, o a tassi altissimi, l’impossibilità di veder sbocchi alla situazione di crisi, confermata dagli studi della Banca d’Italia, dell’agenzia regionale del lavoro, dell’Istat, chiedono un ripensamento complessivo sulle politiche economiche nazionali e regionali. In Italia è diventato difficilissimo fare e mantenere impresa, lo sanno gli stati confinanti come Austria, Svizzera e Slovenia che invitano le imprese italiane di qualsiasi dimensione a trasferirsi da loro, dove trovano energia a minor costo, minori oneri sul lavoro, minor tassazione, burocrazia non vessatoria, trasporti e infrastrutture efficienti, rapidità di esecuzione, incentivi per la ricerca, facile rapporto con le autorità locali, studi del Politecnico di Torino indicano all’estero maggiori margini di guadagno del 4% netto. Ecco dove la politica deve entrare, in un momenti di crisi di questa portata non si possono mantenere oneri, impacci e difficoltà, è necessaria un’opera profonda di riforma del paese, corruzione, evasione fiscale, lentezza burocratica, incertezza del diritto, ritardi nei pagamenti sono impacci allo sviluppo economico. Mentre la burocrazia, gli enti inutili, la caterva di partecipate continuano a consumare denaro pubblico, manca un piano per sostenere le attività produttive, una visione del futuro della nostra regione, mancano sgravi fiscali e flessibilità burocratiche, incentivi al credito, manca una politica a sostegno delle aziende che innovano, che devono essere il volano di sviluppo per attività connesse, dai dati risulta che sono proprio queste e i giovani imprenditori che si trasferiscono numerosi all’estero.
Paola Schiratti
Consigliera provinciale di Udine
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