La corte costituzionale boccia le norme Tremonti-Gelmini che dettano regole sul numero di alunni previsti negli istituti comprensivi e scolastici (da 600 a 1000). Spetta alle Regioni, spiega la coorte, stabilire i numeri, non al Governo, che deve programmare e dare linee di indirizzo, come previsto dal titolo V della Costituzione. In effetti questi numeri decisi dal Ministero hanno creato molti problemi agli enti locali. Ora questi dati stabiliti a livello ministeriale devono essere rivisti dalle Regioni, si teme il caos. I cittadini devono saper scegliere una classe politica competente e preparata oltre che onesta.
Paola Schiratti
Coordinatrice regionale donne IDV
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