Due accoltellamenti in poche ore e nello stesso quartiere a Udine, definita spesso gradevole e tranquilla città di provincia, ma sacche di disagio sociale esistono anche nella nostra città, come ben sanno tutti i servizi che sono preposti ad intervenire nelle situazioni di emarginazione e di degrado segnalate a vari livelli. Si tratta di fatti delittuosi maturati tra conviventi con relazioni tempestose e spesso sconfinanti in minacce e aggressioni. Situazioni sotto gli occhi di tutti, segnalate ai servizi sociali o alla questura , con tentativi di ricomposizione e di ricerca di una parvenza di normalità, ma di breve durata fino alla successiva scenata. Lo sappiamo tutti che si tratta in molti casi di una tragedia annunciata, nonostante l’impegno di istituzioni, di famigliari e amici, ed é facile farsi cogliere da un senso di impotenza quando certe previsioni trovano conferma.
Che fare, anche in un momento di crisi generale come quello che stiamo vivendo ?
La riflessione iniziale é che i servizi preposti alle persone in difficoltà non possono e non devono essere ridimensionati, penso che la solidarietà verso chiunque si trovi in una situazione di indigenza o di dipendenza debba rimanere un valore riconosciuto sempre, nonostante i tempi difficili che stiamo vivendo. L’ altra riflessione su cui tutti i movimenti delle donne, ma anche di uomini é che va rivista la relazione tra uomo e donna in un’ottica di rispetto reciproco, di autentica parità di accesso ai diritti e di riconoscimento della differenza di genere, perché tra i due sessi si affermino sentimenti come considerazione, stima, rispetto. Si tratta di un progetto a lungo termine, che deve riguardare soprattutto le giovani generazioni, ma sono anche dell’avviso che dobbiamo imparare a prevenire e non ad agire quando ormai le cose sono compromesse a tal punto che si evolvono in tragedie.
Paola Schiratti
Coordinatrice regionale donne IDV
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