A Siena all’incontro nazionale di “ Se non ora quando” nei giorni del 9 e 10 luglio scorsi hanno partecipato anche un gruppo di donne friulane. Nelle due giornate si è discusso e dibattuto molto tra donne rappresentanti dei comitati, delle associazioni, dei gruppi di lavoro storici e nuovi, con le donne della politica. E’ emerso un quadro dell’Italia, delle sue deficienze e difficoltà e del posto e del ruolo che le donne occupano nella vita di questo paese. Si è puntualizzato che le donne per il bene dell’Italia devono intervenire nella sua vita politica e proporre soluzioni dei grandi problemi che devono essere risolti per le donne, finora sacrificate, ma per il bene intero del paese: lavoro, welfare, tutela della maternità e della natalità, salute, sicurezza sul lavoro, istruzione e formazione, cultura e immagine delle donne, comunicazione; gli incontri delle intelligenze delle donne, le reti territoriali delle associazioni e dei movimenti saranno i motori di questa stagione di nuovi interventi. Per la nostra regione ho puntualizzato quanto le nostre donne siano state attive da sempre nel lavoro, nelle famiglie per la dignità e la democrazia, ho ricordato le donne della resistenza civile al nazifascismo che hanno sostenuto e a volte salvato gli internati militari e i deportati diretti ai campi di concentramento. Oggi in Friuli VG abbiamo anche alcune donne al vertice. Ma oggi si pone la grande questione della massiccia presenza delle donne nel pubblico. Come finora abbiamo collaborato con gli uomini in famiglia, ora è necessaria la nostra collaborazione nella gestione del bene pubblico. E’ necessario che le donne siano presenti a tutti i livelli anche quelli dirigenziali e nella politica. Le donne della politica devono cogliere le istanze della società, del mondo del lavoro, della cultura, dell’istruzione e trasformarle in leggi e regolamenti attuativi. Nel lavoro la flessibilità del Libro bianco di Biagi va rivista alla luce della sicurezza e del lavoro di qualità, il welfare per donne e uomini deve facilitare l’ingresso delle donne nel mondo del lavoro, leggi e regolamenti devono prevedere l’ingresso delle donne nei Cda delle aziende, nei vertici della finanza e delle associazioni di categoria, leggi e regolamenti devono prevedere quote di donne elette dai comuni, al Parlamento, al Senato. Infine le donne devono mobilitarsi per difendere la scuola, consapevoli che dalla scuola di qualità è partito il nostro riscatto, dobbiamo in questi mesi difendere il tempo e la qualità della scuola, per difendere la democrazia che prevede il cambiamento delle situazioni e le donne italiane oggi necessitano di grandi cambiamenti nel paese.
Paola Schiratti
Coordinatrice regionale donne IDV
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