L’acqua  deve essere gestita pubblicamente da ambiti che ne comprendano tutto il ciclo, dalle fonti  fino al mare.   L’acqua non è solo quella potabile, ma anche quella per usi industriali e agricoli, va distribuita senza sprechi e deve essere depurata.  E’ un bene comune che non deve essere mercificato, perché lasciarla al profitto vuol dire non solo bolletta più cara, ma soprattutto più consumo per maggior profitto, mentre è necessario usarla con parsimonia perché tutti ne possano godere.  Tutto il ciclo non può che essere gestito dal pubblico, come sta avvenendo a Parigi, Berlino…che hanno rimunicipalizzato la gestione dell’acqua.

Il nucleare non è l’energia del futuro perché costosa, e pericolosa per la vita delle generazioni presenti e future, si basa su fonti esauribili. Chi è a favore del nucleare nasconde che le scorie prodotte sono un problema tuttora irrisolto e dai costi incalcolabili. Le risorse energetiche rinnovabili di cui stiamo sperimentando le prime applicazioni dimostrano di dare risultati soddisfacenti che con la ricerca possono e devono essere migliorati. Germania e Svizzera hanno deciso di chiudere entro un decennio tutte le loro centrali nucleari, e rafforzare le fonti rinnovabili. Chi dice che comunque siamo circondati da paesi con centrali nucleari e che quindi farle anche da noi non cambia nulla, dimentica che il nostro è un territorio ad alta sismicità. A loro dico che invece bisogna invertire la tendenza della dipendenza dal nucleare ovunque.

Il legittimo impedimento è l’ennesimo tentativo di Berlusconi di sottrarsi a processi  che lo vedono coinvolto per reati di cui è imputato nella sua attività di imprenditore. L’articolo 3 della costituzione sancisce l’eguaglianza dei cittadini di fronte alla legge. Berlusconi, che esercita il potere esecutivo ed è, allo stesso tempo, un uomo ricchissimo, ha tutte le possibilità e le risorse di difendersi in giudizio, egli vuole invece mettersi al di fuori della legge. Questa è una ferita grave per la democrazia, questa legge difende una CASTA di politici che non ha a cuore i problemi del nostro paese, ma i loro interessi personali. Invece governare richiede una classe politica interessata, preparata, dedita al bene comune. In altri paesi, che vengono portati ad esempio, dai sostenitori  del NO all’abrogazione,  per la legislazione ove è contemplato il legittimo impedimento, un primo ministro si sarebbe dimesso dalla carica ancorché semplicemente indagato.

 

I SI ai quattro referendum sono tutti uniti dalla stessa necessità:  avere a cuore le sorti del nostro paese.

 

Paola Schiratti