Come governa la maggioranza di centro destra la Provincia di Udine? Con quali risultati?
Dal conto consuntivo 2010 che in queste settimane si discute a Palazzo Belgrado emergono gravi criticità nella gestione di cui il Presidente e la Giunta dovranno rispondere, ritardi nei pagamenti e nei trasferimenti di fondi dalla Provincia agli altri soggetti pubblici e privati, opere finanziate che avanzano con tempi non più giustificabili, un avanzo di amministrazione di fatto già vincolato.
La gestione di competenza 2010 mostra un disavanzo di € 6.308.000 , si evidenziano per il terzo anno consecutivo spese superiori alle entrate, è come se una famiglia utilizzasse parte dei risparmi per coprire le spese giornaliere dell’anno, invece di procurarsi altre risorse. Infatti l’avanzo 2009 ha finanziato per euro 1.334.000, mentre dovrebbe servire a finanziare le spese in conto capitale per accendere meno mutui, che nel 2010 sono di euro 12.806.000 e portano il debito a circa 143 milioni di euro.
Ad esempio da novembre a dicembre 2010 calano del 31% le spese in conto capitale, dunque nell’ultimo mese si viene a sapere che opere strutturali previste per un totale di € 20.102.000 non verranno realizzate. Come lo svincolo di Porpetto- S. Giorgio e l’eliminazione del passaggio a livello di Palmanova ? E’ evidente che la Giunta che ha la responsabilità della realizzazione dei programmi definiti dal Consiglio Provinciale non ha capacità di orientamento e controllo dell’attività e dei risultati, ricordo che la riforma della Pubblica Amministrazione locale ha come obiettivo principale garantire che ogni cittadino sappia perchè paga un tributo, dove e per quale servizio vengono destinati i suoi soldi, e quando lo potrà utilizzare. Questo vale ancora di più per la Provincia di Udine che chiede nuove deleghe e non riesce a svolgere in maniera accettabile le sue funzioni fondamentali. I Revisori hanno dato suggerimenti molto utili sull’impostazione del Piano degli Obiettivi 2011, in particolare per la riduzione dei residui e per l’avanzamento delle opere pubbliche in corso, il cui valore è di circa 141 milioni di euro!
Nel settore Politiche del lavoro su un totale di euro 26.443.000 sono pagati solo euro 10.013.000 e vanno a debiti per l’anno 2011 euro 16.389.000. Ad esempio ai Centri per l’impiego su 1.005.000 non sono stati pagati 484.000, per il servizio disabili alle imprese su 4.869.000 non sono stati pagati 3.431.000, a soggetti privati per le politiche attive del lavoro su 14.182.000 non sono stati pagati 3.830.000 Nel complesso in questo delicato settore i pagamenti sono il 35% del totale, il 65% sono residui che in alcuni casi si trascinano dal 2003, dati che dimostrano una incapacità di trasferire in tempo adeguato le risorse affinché diventino servizi per i cittadini. I Centri per l’impiego, in questo settore, sono le strutture che ricevono molti finanziamenti per trasformarsi da uffici burocratici a centri che attivamente indirizzano e informano i cittadini e le cittadine della provincia in crisi occupazionale nella conoscenza di tutte le forme di sostegno e welfare previste e finanziate, devono intercettare le offerte di lavoro e incrociarle con la domanda. In questo momento il servizio lavoro è senza dirigente, nè mai ne ha avuto uno dedicato a tempo totale, come prevede e finanzia la Regione, auspico che finalmente sia individuato un responsabile che possa dedicarsi esclusivamente, a questo settore strategico per l’economia provinciale.
Anche nell’importante settore dell’ Istruzione il ,ui totale delle spese previste ammonta a euro 16.164.000, 7.450.000 restano a residui, tra cui quelli dovuti all’Università, che li ha più volte richiesti. In questo momento di crisi l’incapacità di reperire autonomamente risorse da parte della Provincia di Udine è pesante, ad esempio i fondi europei in bilancio ammontano a soli euro 200.000 con progetti elaborati da agenzie esterne, mentre è fondamentale attivare con personale proprio nuove procedure per trovare fondi.
In questo quadro i cittadini devono pretendere che la Provincia di Udine sia gestita in modo migliore per evitare il rischio che dal 2014, con l’eliminazione del blocco all’aumento dei tributi locali, la maggioranza di centro destra possa pensare di aumentarli.
Paola Schiratti
Consigliera provinciale IDV
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