Il welfare è volano di sviluppo economico e occupazionale in settori come assistenza, sanità, formazione, scuola, sicurezza.  Il welfare interviene a mantenere un tessuto sociale coeso : cassa integrazione, cassa in deroga, servizi pubblici, sanità, assistenza,  formazione e istruzione sono, soprattutto in momenti di crisi economica, sono strumenti fondamentali per mantenere a livello accettabile la solidarietà sociale, vanno affrontati oggi in Italia collegati al welfare i rischi della precarietà legati ai  contratti di lavoro atipici, alla fiscalità sul lavoro che strozza soprattutto piccole aziende,  al problema dell’evasione fiscale, al lavoro in nero.  Contemporaneamente deve essere affrontato un piano strategico di sviluppo economico,  di rilancio economico, di sviluppo delle infrastrutture e dei servizi, cosa che il governo Berlusconi non ha assolutamente elaborato, come anche la Confindustria ha sottolineato in questi ultimi giorni. Il Libro bianco di Marco Biagi del 2000 è un documento imprescindibile per valutare la situazione creatasi in Italia riguardo il mercato del lavoro e il welfare. Nel Libro bianco sono evidenziate storture nel welfare italiano, come disparità tra soggetti tutelati e non, tra dipendenti pubblici e privati, come rischi di adagiarsi in una situazione di convenienza da parte di soggetti privilegiati. Nel Libro bianco si contrappone al valore del welfare il valore del workfare, alla assistenza, il valore del lavoro.  Accanto al workfare  nel Libro bianco sono previsti però flexsecurity (limitare gli abusi), better jobs  (migliore qualità del lavoro), l’impegno a combattere le distorsioni nella concorrenza, la concorrenza sleale con la lotta al lavoro sommerso.  Di questo libro, nella legislazione che ne è derivata,  sono discesi due livelli di intervento: si è legiferato sulla flessibilità per realizzare immediatamente forme di lavoro flessibili con contratti a termine, a progetto, mentre le tutele e la sicurezza sono finite su un binario morto e non sono diventate mai legge.  L 848/2002 DL 276/2003 183/2010 stabiliscono che la flessibiltà corra , mentre la sicurezza  vada lentamente.  Il progetto complessivo del libro bianco viene snaturato, se ne estrapola un aspetto, che diventa punitivo nei confronto dei giovani, delle donne, dei lavoratori con contratti atipici, in complesso dei lavoratori dipendenti privati, ma anche di artigiani, piccoli commercianti,  piccole e medie imprese, che non sono tutelate dalla concorrenza sleale di chi si serve del lavoro nero e quindi non paga i contributi sul lavoro, non paga le tasse, l’IVA, le tasse sui rifiuti prodotti da aziende e quindi anche inquina.  Dal 2008 la crisi economica e occupazionale  colpisce i giovani, le donne , gli over 50 che perdono il lavoro e non si ricollocano, sono le famiglie a sostenere con la atavica solidarietà i propri membri in difficoltà. Calano ad opera del Governo Berlusconi i servizi, le persone, le famiglie devono intervenire con fondi propri per garantire servizi necessari. D’altra parte questo fatto era stato anticipato nel documento Italia 2000, dove si indica nella solidarietà famigliare  la principale risorsa su cui contare per  far fronte a tutti i problemi  di cui dovrebbe farsi carico lo stato sociale: disoccupazione, povertà, assistenza agli anziani, ai bambini quando la madre lavora.  In questo quadro rientrano i tagli del Ministro Gelmini sulla scuola. La diminuzione del tempo scuola e delle discipline insegnate comporta una contrazione di insegnamento, un peggioramento del livello di conoscenze e competenze acquisite dagli allievi e contemporaneamente un aumento di spese da parte delle famiglie per  pagare il doposcuola, per mantenere il livello degli attuali insegnamenti, per pagare le mense .  In questo quadro le famiglie di più modesto reddito non riescono a garantire ai loro figli gli stessi servizi, le stesse opportunità, la stessa qualità della formazione delle famiglie benestanti, devono chiedere sostegno a nonni, suocere, zie disponibili e in grado di condividere gli impegni della educazione e della formazione dei bambini.  Dove questi non ci sono  è il disastro, i bambini restano soli. I tagli alla offerta formativa della scuola statale sono una sciagura nazionale causano lo spreco di intelligenze, l’impossibilità di accedere  da parte di tutti i bambini italiani alle stesse opportunità  formative ed educative. Questa situazione ha come conseguenza una preoccupante stasi sociale , il venir meno della mobilità verso l’alto di chi merita, di chi ha potenzialità intellettive e volontà, ma che viene spinto verso il basso se proviene da ceti sociali modesti economicamente.

Paola Schiratti

Coordinatrice regionale donne IDV del Friuli Venezia Giulia

Consigliera provinciale di Udine