Succede che mentre i genitori devono pagarsi di tasca propria alcuni servizi scolastici come il doposcuola e l’assegnazione di educatori alle scuole elementari e medie che seguano i ragazzi ‘difficili’, la provincia di Udine spende la bella cifra di 888.000 Euro per installare telecamere al centro studi. Ho contrastato  anche due anni fa la spesa per l’installazione di telecamere ,  molto costose, mentre la scuola avrebbe bisogno di ben altri investimenti. Nelle aule delle scuole superiori ancora si  impara sui libri con quaderni e penna, manca un computer , un collegamento a internet, sussidi didattici multimediali, scarseggiano le aule speciali, i tagli della Gelmini hanno falcidiato l’insegnamento delle lingue straniere e le attività di laboratorio. Se guardiamo l’entità dei danni, denunciati a suo tempo dall’ Assessore Virgili, notiamo che le cifre sono più alte negli istituti che hanno molti studenti  e negli edifici più vecchi, i dirigenti di queste scuole hanno già pubblicamente denunciato che i danni non risultano essere causati dagli studenti, ma dalla vetustà, d’atra parte nelle ultime dichiarazioni di Virgili le contraddizioni sono palesi: parla di cedimento di soffitti, di bagni intasati, che c’entrano le telecamere?  In effetto lo scorso anno si sono verificate diverse criticità  in vari edifici scolastici, distacchi di soffitti,  di vetri da finestre e  finestroni mentre venivano aperti, sono caduti supporti e veneziane mentre normalmente venivano sollevati, talvolta sono inaccessibili i bagni degli insegnanti perché non scaricano. Più che spendere per telecamere o distrarsi con i danni degli studenti sarebbe bene intervenire sullo stato di manutenzione ordinaria di molti edifici: dove i tetti  fanno acqua, dove non è verificata la tenuta sismica, dove non è garantita  la sicurezza degli infissi, dei soffitti di alcune aule e di altri impianti,  talvolta per questi motivi si sono corsi rischi che solamente per fortuna non si sono trasformati in disgrazie, inoltre tutte le scuole necessitano  di dotazioni didattiche. Altra grave criticità riguarda la lentezza dei lavori di manutenzione straordinaria  nel consuntivo dello scorso anno avevo evidenziato che nel settore dell’edilizia scolastica era stato realizzato e investito solo la metà di quanto previsto, mentre molte opere progettate e finanziate non vengono realizzate e sono ferme da anni. Su questi problemi dovrebbe intervenire con impegno l’assessore, forse dovrebbe chiedere  ai dirigenti scolastici che non aderiscono al suo progetto i motivi delle loro riserve. Gli faccio notare che al centro studi di Udine dove ogni giorno passano circa 7.000 ragazzi non un fiore non una pianta viene da nessuno di loro strappata nelle belle aiuole che il Comune ha allestito. La provincia dovrebbe impegnarsi a garantire ai giovani la frequenza in edifici decorosi e ben tenuti, in regola con tutte le norme della sicurezza. Invece le telecamere, che fanno audience tra il pubblico degli elettori.  Questa politica dello spreco di risorse pubbliche in spese non necessarie, mentre si tagliano servizi indispensabili causa nella società italiana e provinciale un grave distacco sociale tra chi può permettersi i servizi, che sempre più numerosi sono a pagamento, e chi non può permetterseli per difficoltà economiche. Sulle famiglie ricadono i costi dell’educazione e della formazione, molti bambini e giovani restano tagliati fuori.

Paola Schiratti

Consigliera provinciale IDV