La coordinatrice regionale donne IDV Schiratti:
“In Fvg la scuola statale è da sempre un motivo d’orgoglio. Ingiusto scegliere i docenti entro i confini regionali”
“Le famiglie hanno bisogno di educare liberamente i propri figli e non essere costrette a mandarli in una scuola di stato”. Con questa dichiarazione Silvio Berlusconi , secondo il dipartimento regionale scuola di Itala dei Valori, aggredisce la scuola pubblica: “Nelle scuole statali sono garantiti crescita culturale ed educativa, pluralismo di pensiero, confronto, meritocrazia, rispetto delle diversità e delle minoranze – afferma Paola Schiratti coordinatrice regionale donne IDV -, noi difendiamo il valore delle scuole pubbliche di ogni ordine e grado, in coerenza con le scelte delle famiglie di ogni ceto sociale di tutta la regione; ricordiamo che i livelli di formazione raggiunti dagli studenti della nostra regione si collocano ai primi posti dei paesi sviluppati, come risulta dai risultati dei test internazionali OCSE- PISA. I risultati si mantengono alti a tutt’oggi, malgrado i tagli dei finanziamenti alla scuole decisi dal governo abbiano limitato soprattutto la realizzazione di progetti di innovazione didattica”.
“L’attacco alla scuola di stato da parte del Premier, che per primo la dovrebbe migliorare e promuovere, è molto grave – prosegue Schiratti – e getta nello sconforto tutti coloro che nella scuola operano e si impegnano, perché il loro lavoro viene dequalificato. Berlusconi mira a distruggere un’istituzione che in regione è da sempre motivo di orgoglio. E’ un grave atto che indebolisce il nostro paese che per uscire dalla situazione di stallo e stagnazione economica in cui si trova ha bisogno invece di scuole di qualità, che creino alte professionalità”. La linea del premier è in linea con gli interventi della Lega Nord “che vuole scegliere gli insegnanti solo entro i confini regionali, come se fosse importante il luogo di provenienza di un insegnante e non la formazione e le competenze possedute, che attraverso una seria selezione meritocratica si possono verificare – conclude Schiratti -. Abbiamo tutti ricordi di numerosi insegnanti di matematica, fisica, lingue straniere, italiano, scienze che, provenienti da altre regioni italiane dal Nord al Sud, hanno contribuito a fare varia e ottima la scuola pubblica del Friuli Venezia Giulia”.
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