La partecipazione di mille donne e uomini, ma soprattutto donne a Udine, in linea con quanto è avvenuto in più di 200 città d’Italia, per dire basta al governo di Silvio Berlusconi che ci fa vergognare di essere italiane e italiani, è un fatto molto importante da valutare con ponderatezza da tanti punti di vista. Hanno dovuto e voluto muoversi le donne per esprimere pubblicamente un disagio per la nostra classe politica al governo che serpeggiava già da tempo tra le persone civili e democratiche del nostro paese. Hanno voluto le donne sottolineare il disagio provato per un modello femminile che esiste da sempre, quello delle escort o prostitute, che non deve e non può essere esibito come il modello adottato da un capo di stato, anche proprietario di reti televisive, giornali e riviste, dove questo modello è ripreso e proposto come via per il successo. Le donne hanno voluto sottolineare l’offesa alla bellezza che non è solo esteriore, esaltata con lifting e chirurgie plastiche, ma soprattutto quella interiore che dura nel tempo. Hanno evidenziato le donne che nel nostro paese non valgono più la cultura, i meriti, le capacità, la buona volontà, non valgono i giovani , non vale il lavoro, non vale l’ambiente. Hanno detto basta a tutto questo. Si sono organizzate con la rete , hanno voluto tenere rigidamente fuori i partiti anche nelle loro componenti femminili. Personalmente ho scelto di appartenere a un partito, l’Idv, e di essere rappresentante in una istituzione la Provincia di Udine, non è facile essere donna in questi ambienti, siamo poche, siamo trasparenti, per essere considerate dobbiamo essere molto brave e lavorare molto, né vogliamo far venir meno gli impegni che ci siamo assunte nella famiglia, nel lavoro , nella cura, nell’assistenza. Invito perciò tutte le donne a non creare barriere, ma considerare l’entusiasmante esperienza del 13 febbraio come un punto di partenza per costruire insieme un percorso che ci conduca a imporre diversi comportamenti politici nel nostro paese e noi dobbiamo esserci in questo percorso dove c’è bisogno delle nostre doti, consapevoli che dovremo conquistarci il posto che è necessario che noi occupiamo. Le donne friulane sono sempre state attive nella società, hanno gestito i paesi negli anni delle grandi ondate migratorie, hanno retto economie e famiglie, hanno combattuto la crudeltà della guerra e del nazifascismo con comportamenti di pietà e umanità, poi sono tornate nelle loro case, ora sappiamo di doverci impegnare con continuità nella gestione della cosa pubblica perché c’è bisogno di noi.
Paola Schiratti
Coordinatrice regionale donne Idv
Udine
Trieste
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