Parla Serracchiani del programma della giunta per i prossimi 3 anni, accenna all’impegno da dedicare ai temi del lavoro e della formazione. Lavoro e scuola sono un binomio che va di pari passo, soprattutto negli ultimi anni il sapere è diventato fonte irrinunciabile di produzione economica oltre che di arricchimento culturale, sviluppo sociale e garanzia di democrazia. La rapida condivisione delle conoscenze modifica la società alla radice e richiede alla scuola l’adeguamento ai nuovi parametri per la formazione dei giovani. La scuola in Italia è ferma da decenni. Gli interventi governativi in questi ultimi anni sono stati effettuati esclusivamente nel segno dei tagli e dei risparmi, l’ultimo a proporre una riforma della didattica, dell’organizzazione delle scuole, della valutazione meritocratica degli insegnati è stato l’ex ministro Luigi Berlinguer 15 anni fa, ma senza successo. Si sono mosse in questi anni le province autonome di Trento e Bolzano e alcune regioni anche a statuto ordinario, che hanno approvato proprie leggi a tutela della qualità della loro scuola. La regione autonoma del FVG, malgrado ci sia tutta la potestà legislativa per farlo, i disegni e i progetti di legge elaborati e depositati da forze politiche diverse, non ha mai approvato una propria legge regionale organica a sostegno e difesa della nostra scuola. Malgrado tutto i nostri ragazzi sono molto bravi, come risulta dai test nazionali e internazionali, talenti che trovano lavoro all’estero, perché tanti docenti insegnano con passione e famiglie, ragazzi e ragazze sanno quale sia il valore della formazione e della cultura. La nostra giunta abbia il coraggio di approvare un piano di intervento strutturale per la scuola, concorrente con lo Stato. La regione deve gestire direttamente gli organici del personale, eliminando l’ufficio scolastico regionale di secondo livello, che fa dipendere le scelte importanti per la nostra scuola dal Veneto, per salvaguardare la qualità e allo stesso tempo adeguare la scuola alle esigenze attuali. Gestire il personale permette di introdurre l’insegnamento della seconda lingua straniera in ogni istituto, di sviluppare l’insegnamento laboratoriale e delle discipline scientifiche, di incrementare le ore di sostegno e il tempo scuola nelle primarie, di rivedere il sistema della formazione, avviando stabili rapporti scuola/lavoro, rafforzando e allargando gli ITS e i rapporti tra scuola e società. E’ la sfida che non possiamo ignorare nel nome della democrazia e del benessere sociale.
Paola Schiratti
Vicepresidente Commissione regionale Pari Opportunità
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