L’Ufficio scolastico regionale del FVG scadrà dalla prima alla seconda fascia.  Per le competenze della prima fascia, saremo uniti al Veneto. Mancherà il riferimento sul territorio a tante organizzazioni pubbliche e private, ai dirigenti, agli utenti, ai dipendenti. Sarà ancora più difficile discutere di dimensionamento scolastico, di disponibilità di personale, di formazione, i problemi della scuola regionale e della sua specificità diventeranno secondari. Una soluzione avrebbe dovuto essere presa dalla Regione per tempo ed è l’ approvazione di una legge regionale a sostegno della scuola del FVG, una scuola di qualità, come emerge dai dati dei test nazionali Invalsi e internazionali Ocse-Pisa a cui vengono sottoposti gli studenti e le studentesse delle scuole di ogni ordine e grado. Si sarebbe potuta risolvere definitivamente la questione trasferendo  le competenze in capo all’Ufficio scolastico regionale, dipendente dal Miur, all’Assessorato regionale all’Istruzione per gestire al meglio un servizio fondamentale per la nostra economia e per la nostra società. Dopo i tagli al tempo scuola, al sostegno, alle discipline scientifiche, alle attività laboratoriali, alle dotazioni didattiche decisi dalla ministra Gelmini la scuola necessita di un impegno forte non solo del governo nazionale ma anche di tutti gli enti locali e della Regione per sostenere le famiglie in questo momento di gravi difficoltà economiche e per mantenere quel livello di qualità che è una delle ultime speranze dei giovani per il loro futuro. Oggi questa preparazione di qualità garantisce la possibilità di trovare lavoro se non in Italia, come sarebbe auspicabile, almeno all’estero dove i nostri giovani risultano essere apprezzati per la loro preparazione e capacità.