“Titolo V e istruzione: quali competenze per la regione?” è il titolo dell’incontro organizzato da PD e SEL il giorno 21 febbraio a Trieste. Presenti l’Assessora Panariti, Il consigliere regionale Codega, Il costuzionalista prof. Coen, componente della Commissione paritetica, le responsabili istruzione di PD Fasiolo e SEL Auriemma . Dopo l’introduzione del consigliere Codega che ha indicato la necessità di intraprender azioni positive a salvaguardia della nostra scuola nell’interesse generale, l’Assessora Panariti ha sottolineato il lavoro affrontato per rivedere i criteri dei piani per il dimensionamento scolastico, dopo i confronti con i dirigenti scolastici, le Province e i comuni. L’Assessora ha evidenziato che lo Statuto dell’autonomia regionale non prevede interventi sulla scuola se non legati al tema della minoranza linguistica, bisogna quindi trovare la strada per affrontare il discorso a più ampio raggio. Ella rivendica un ruolo preminente alla scuola statale e all’Università chiamata a formare i docenti di tutte le discipline, anche delle lingue minoritarie. Il Prof. Coen ha spiegato che fare una legge sulla scuola vuol dire affrontare la specialità. Lo stato italiano in materia di istruzione ha consolidato una gestione centralizzata. Ma la stessa costituzione (art.3), la rivisitazione del titolo V, in particolare l’art.117, e la legislazione successiva hanno tracciato una suddivisione delle competenze tra stato e regioni: è previsto che la competenza dello Stato riguardi i LEP (livelli essenziali delle prestazioni), mentre l’amministrazione di istruzione e formazione sono materie concorrenti a cui le regioni, anche quelle a statuto ordinario, così come quelle a statuto speciale, partecipano. Di fatto le regioni hanno competenza in materia di istruzione e formazione. Per quanto ci riguarda direttamente l’accordo Prodi-Illy del 2007 in materia di istruzione e formazione stabilisce che le competenze sono trasferite alla Regione FVG. E’ legittimo quindi che la regione elabori una propria legge sulla scuola. Dopo questo accordo infatti il centrosinistra in regione ha depositato un disegno e una proposta di legge sulla scuola, il primo dalla giunta Illy a firma Antonaz nel 2007, il secondo nell’ottobre 2012 firmata dai Consiglieri Agnola e Corazza, elaborato dal gruppo di lavoro che ho coordinato ai cui lavori hanno dato fondamentale sostanza Tiziana Bortoluzzi, Bruno Seravalli e a cui ha assistito in qualità di genitrice informata Daniela Seretti. Anche il centrodestra durante la giunta Illy ha depositato una propria proposta di legge firmata Molinaro. Questa è la situazione attuale, come ha sintetizzato la coordinatrice del Forum scuola del PD Laura Fasiolo. E’ aperta quindi la strada per la approvazione di una legge regionale a tutela della qualità della scuola. Sono intervenuti Seravalli per proporre una complessiva riorganizzazione del sistema di istruzione e formazione, alcuni docenti di Trieste per sottolineare i gravi rischi di degrado che corre la scuola regionale, Schiratti e Bortoluzzi hanno insistito sull’urgenza di approvare una legge regionale che tuteli la qualità dell’insegnamento nelle scuole di ogni ordine e grado, garantisca il tempo scuola richiesto dalle famiglie nella scuola primaria, il sostegno e i laboratori, l’insegnamento di una seconda lingua straniera, la messa a regime dei fondi regionali per la progettazione, la possibilità per le scuole autonome regionali di accedere direttamente ai fondi messi a disposizione dai bandi europei.
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