Non si può approvare il bilancio preventivo 2011 della Provincia di Udine
Cosa troveranno le categorie economiche e i lavoratori occupati e in cerca di occupazione nel bilancio di previsione della Provincia di Udine 2011 e nel bilancio del prossimo triennio 2011-13 predisposti dalla Giunta Fontanini?
Le risorse complessive ammontano complessivamente a € 192.618.983,09: in una fase di crisi economica come questa restano stabili in linea di massima le entrate tributarie previste € 23.477.000 , i trasferimenti statali e regionali previsti euro 940.000 circa e i trasferimenti regionali per funzioni delegate di circa 32 milioni e mezzo di euro; aumentano complessivamente di € 4.164.000 i trasferimenti regionali per funzione delegata in materia di trasporto pubblico locale che arrivano così a euro 43.000.000. Le entrate extra tributarie pari a euro 31 milioni del 2009 calano a euro 18.110.000 circa come previsione 2011 e il calo di euro 5.600.000 sono concorsi spese da parte della regione che riducono la compartecipazione alla spesa del servizio che segue il mercato del lavoro.
Le entrate per trasferimenti in conto capitale dalla regione si riducono dai 17 milioni del 2009 ai 7.800.000 della previsione 2011, con un calo di 5 milioni rispetto al 2010 di trasferimenti in meno dalla regione per il finanziamento di opere.
Spicca clamorosamente, come ho già sottolineato nella discussione del bilancio 2010, la ripetuta assoluta mancanza di voci significative di finanziamento europeo previste al titolo II categoria 4 desolatamente confermato a soli € 185.500, come nel 2010.
La spesa corrente cala di complessivi euro 7.447.000, per circa 500.000 euro alla voce spesa del personale, per euro 10.183.000 come trasferimenti correnti soprattutto per minori trasferimenti al servizio agricoltura (-264.500 euro rispetto alla previsione 2010) al servizio industria, commercio e artigianato ( -350.000 euro rispetto alla previsione 2010) e al servizio mercato del lavoro che passano dai 9 milioni di euro del 2009 ai 4 milioni e mezzo della previsione 2011. Anche le spese per prestazioni di servizi sono in calo, compensato dall’incremento di circa 4 milioni della funzione trasporti, legato al corrispondente aumento del trasferimento regionale. E’ significativa la sfiducia della Regione “amica” nei confronti della Provincia di Udine che diminuisce i finanziamenti in due settori che avrebbero dovuto essere strategici per il ruolo che la Provincia dovrebbe assumere secondo la visione del segretario della Lega e Presidente Fontanini. Come ha reagito Fontanini, che di continuo sulla stampa e in un convegno di poche settimane fa, ha rivendicato e chiesto anche il trasferimento della formazione? Non ha fatto praticamente nulla al di là dei proclami, aspetta forse di ottenere ulteriori fondi nel corso dell’esercizio finanziario, ma così non gestisce alcuna politica. In un settore delicato come il lavoro Fontanini non ha una strategia di intervento, non lo si è visto intervenire per il taglio dei fondi nel servizio lavoro, di cui alcuni aspetti intendo ulteriormente chiarire nei prossimi giorni, dato che si tratta di fondi che sono previsti in un Masterplan per il 2009-10 deliberato dalla Giunta regionale con dd n. 1330 dell’11 giugno 2009.
Fontanini ha voluto un bilancio senza attendere la finanziaria regionale, che ha richiesto un notevole aggravio di lavoro per gli uffici perchè si è accavallato con l’assestamento di novembre, e si vanta di poter approvare il bilancio a dicembre, ma che cosa resterà come risultato concreto?
Non può dire che vuole dare alla struttura amministrativa col 1 gennaio 2011 chiari obiettivi da raggiungere, perchè la relazione previsionale e programmatica per il triennio 2011-2013 riporta come sempre solo cosa hanno fatto gli uffici e i servizi ( molte parti sono aggiornate all’agosto 2010) per i diversi programmi e non si legge nulla sulla strategia che il segretario della Lega – Presidente della Provincia e la sua maggioranza intendono attuare per recuperare la riduzione dei finanziamenti nei settori strategici per il ruolo che la Provincia dovrebbe assumere verso le famiglie e imprese per superare le reali difficoltà odierne e quelle che potranno presentarsi nei prossimi anni.
Siamo davanti ad una documentazione che non chiarisce quali scelte saranno fatte, in quale direzione.
Il triennio che ci aspetta richiede ben altri metodi di operatività e di programmazione. Fontanini deve cominciare a fare un esame dei risultati della sua organizzazione, ha ridotto il numero dei dirigenti ma aumentato quelle delle posizioni organizzative, ha aumentato i rientri pomeridiani: si è chiesto se è aumentata la produttività dell’ente o continueremo a contare sulla buona volontà dei singoli dipendenti? Perché non presenta al Consiglio Provinciale lo stato dell’arte ad oggi e come pensa di ridurre i costi e i tempi dei servizi della Provincia, elementi che costituiscono la base di qualunque ipotesi di federalismo?
Paola Schiratti
Consigliera provinciale IDV capogruppo Misto
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