Contro la strage delle donne servono intereventi istituzionali
Si renda operativo il protocollo d’intesa tra istituzioni ed enti già stilato
Si è consumata l’ennesima tragedia. Nella linda villetta a due piani con l’altalena e le palme nel giardino è stata uccisa dal marito una donna, Irma Hadai di 32 anni, davanti agli occhi delle due loro bambine di 5 e 8 anni. La strage delle donne non accenna a diminuire, questa volta la tragedia si è consumata all’interno di una famiglia di nazionalità albanese, trasferita in Italia per lavoro. Questa strage di donne non conosce barriere né culturali, né sociali ed economiche, né di nazionalità. Anche nella nostra regione i dati sono allarmanti, i casi si susseguono uno dopo l’altro e coinvolgono coppie dalle più diverse condizioni. L’approvazione in parlamento della convenzione di Istambul contro ogni tipo di violenza sulle donne e sui minori è un passo importante e necessario, ma richiede intereventi e regolamenti applicativi per rendere efficace questa norma, finanziamenti e strutture adeguate, formazione del personale. In Provincia di Udine è stato stilato un protocollo d’intesa, di cui ho avviato e coordinato i lavori, a cui hanno partecipato Polizia e Carabinieri, Comune di Udine, Aziende sanitaria e ospedaliera, Ordine degli Avvocati, Procura della Repubblica, Centro regionale di orientamento scolastico. Questo documento intitolato Linee guida per la promozione di strategie condivise finalizzate a contrastare il fenomeno della violenza nei confronti delle donne e dei minori e a progettare azioni preventive indica gli obiettivi comuni (monitoraggio, istituzione di un osservatorio, emersione, prevenzione, contrasto del fenomeno della violenza, assistenza e sostegno alle vittime, supporto alle famiglie) e prevede l’istituzione di un tavolo tecnico di coordinamento. Ogni ente e istituzione ha dichiarato in esso i propri compiti e si è impegnato a intervenire con modalità coordinate per offrire alle vittime i supporti che sono necessari affinché siano sostenute e difese nel loro difficile percorso, per intervenire nei confronti dei violentatori, fermarli prima che diventino assassini. Il servizio di Orientamento scolastico è stato coinvolto per avviare buone pratiche nella scuola volte a diffondere la cultura del rispetto, della condivisione, della tolleranza. La volontà di affrontare con decisione questo grave fenomeno ha mosso i soggetti coinvolti che interagiscono per prevenirlo, limitarlo al massimo, fino a sconfiggerlo. Questo protocollo è stato presentato nel giugno scorso nella sede della Prefettura di Udine e inviato al Ministero degli Interni per l’approvazione. E’ urgente sia reso operativo da subito, per convenire azioni condivise nell’attesa del placet Ministeriale, per evitare che vittime innocenti continuino a cadere.
Paola Schiratti
coordinatrice tavolo di lavoro protocollo antiviolenza
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