Confartigianato donne ha invitato a un pubblico dibattito presso la Sede dell’Associazione 4 candidate al Consiglio regionale rappresentanti delle 4 coalizioni che si candidano a governare la nostra Regione. Sono state sottoposte 5 domande alle quali è stato assegnato il tempo di 2 minuti per dare risposta. Le domande sono state comunicate alcune ore prima dell’incontro. Eravamo presenti io per il PD, le candidate per le liste Tondo e Bandelli, non si è presentata la rappresentante del M5S. Ecco le domande:
- Qual è la misura più importante per l’imprenditoria regionale da realizzare nell’arco del mandato?
- Qual è la misura più importante per l’imprenditoria femminile da realizzare nell’arco del mandato
- Qual è il provvedimento più urgente a favore delle imprese che dovrà essere adottato dalla Regione?
- Come emerso dalla XIV Indagine sulla congiuntura di Confartigianato Udine, fatta a gennaio 2013, la prima richiesta degli artigiani è “Tagliare la spesa pubblica, a parità di prestazioni”. Cosa tagliare e come?
- Gli artigiani (XIV Indagine sulla congiuntura…) chiedono anche di “Rendere più veloci ed efficienti gli uffici regionali della Pubblica Amministrazione”. Cosa propone su questo tema?
Ho sottolineato la fondamentale necessità delle imprese di ottenere accesso al credito, da parte della Regione è fondamentale sbloccare i pagamenti delle Pubbliche amministrazioni per saldare i crediti delle imprese. E’ fondamentale che i fondi fermi per opere pubbliche, impegnati e non liquidati, vengano messi sul mercato, velocizzando e correggendo le procedure che hanno causato tempi morti e ritardi nel procedere dei lavori. E’ fondamentale che ogni pubblica amministrazione monitori con i cronoprogrammi i tempi degli iter burocratici intervenendo per correggere i ritardi rispetto alle previsioni nella realizzazione delle opere e nella erogazione dei servizi.
Le imprese necessitano del sostegno regionale nella realizzazione di infrastrutture logistiche e digitali, nel coordinamento dei sistemi di trasporti di merci e persone. Serve che la Regione intervenga con fondi propri per sostenere il sistema di Istruzione e formazione scolastica. Deve essere rivalutata e sostenuta la formazione professionale di qualità. Stage lavorativi, rapporti tra scuola e imprese devono essere allacciati, le dotazioni didattiche devono essere tecnologicamente adeguate ai tempi.
La regione deve finanziare start up nei settori dei servizi, delle nuove tecnologie, del biomedicale, della green economy, ma anche attività tradizionali nei settori dell’artigianato, del turismo, della ristorazione, della creatività sostenendo l’innovazione, la professionalità, l’acquisizione di lingue straniere. La regione deve sostenere la realizzazione sul territorio e la internazionalizzazione di prodotti e beni locali per creare posti di lavoro.
Tra i settori da sviluppare sono fondamentali i servizi a sostegno delle famiglie e delle persone, si aprono posti di lavoro per le donne , è fondamentale per uscire dalla crisi implementare l’occupazione femminile che aumenta i redditi delle famiglie, crea maggiore sicurezza ed equità sociale e aumenta le nascite. Infatti le donne che lavorano mettono al mondo figli e contribuiscono a creare un ciclo virtuoso nel paese tra le generazioni. Oggi la maternità in Italia deve essere tutelata. La regione deve inoltre sostenere attraverso i Confidi l’accesso al credito delle imprese gestite da donne, difficilmente finanziate dalle banche, malgrado siano riconosciute le doti delle donne, impegnate, serie, dedite al lavoro e legate al territorio.
Tra le riforme necessarie per tagliare la spesa pubblica da tempo indico la chiusura delle Province e la eliminazione di tante società partecipate dove si scaricano deficit e costi che non si leggono nei bilanci. Chiudere le Province significa ridurre la produzione di burocrazia che soffoca ogni slancio, rivedere l’organizzazione della regione, accorpare i comuni per offrire servizi a costi inferiori e per creare sviluppo in aree omogenee.
La Regione deve preoccuparsi di rivedere l’organizzazione delle filiere burocratiche che devono essere semplificate riducendo i passaggi di documenti. Un problema fondamentale che deve essere affrontato riguarda il rapporto tra i politici che hanno funzione legislativa e programmatoria e dirigenti responsabili delle procedure. Mancano capacità programmatorie e controlli di gestione, il sistema attuale è basato su una burocrazia vessatoria che richiede la esibizione di una mole enorme, costosa e inutile di documenti, mentre mancano i controlli successivi. Le verifiche e gli organi di controllo vanno riorganizzati . I compensi accessori sui progetti devono essere corrisposti a opera conclusa non a monte. E’ necessaria meno burocrazia, servono invece controlli finali efficaci. Organi di revisione dei conti, commissioni di vigilanza e controllo devono essere ridefiniti dalla Regione.
Ho sottolineato la necessità di ridurre drasticamente la tassazione e gli oneri sul lavoro e sulle imprese, la Regione e le Province possono e devono ridurre alcune tasse locali, ma questo è compito fondamentale e competenza dello Stato centrale.
Paola Schiratti
consigliera Provinciale di Udine
candidata consigliera regionale con Debora Serracchiani per il Partito Democratico
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