RELAZIONE DELL’INIZIATIVA  
Una disubbidienza ‘civile’: le donne friulane di fronte all’8 settembre 1943
 

 

1 – Responsabile dell’attività

 

Indicare il nominativo del responsabile per l’attività ed il relativo recapito (tel., fax, e-mail)
 Responsabile progettazione culturale

Paola Schiratti (Commissione provinciale di Udine PP.OO. , consigliera provinciale)

Via San Daniele 16, 33035 Martignacco.

e-mail: paola.schiratti@alice.it

 

 

2 – Descrizione dell’attività, degli obiettivi previsti e dei risultati attesi

Descrizione dell’attività:Gli internati militari italiani, catturati dopo l’8 settembre 1943 dai tedeschi e ammassati in condizioni inumane nei vagoni ferroviari, erano poi avviati nei campi di concentramento in Germania .Questi treni del dolore transitavano nella stazione ferroviaria di Udine e, dai pochi pertugi, i prigionieri lanciavano messaggi indirizzati ai famigliari, che le donne friulane , incuranti dei pericoli, raccoglievano e facevano pervenire ai destinatari. Alcune di quelle donne sono ancora vive, altre ormai scomparse, ma le testimonianze orali e scritte sono molteplici e rappresentano una pagina di storia locale, che va indagata per verificare se i fatti sono ascrivibili a disubbidienza civile, o, se invece, essi possono rientrare nella categoria della resistenza civile, codificata dallo storico francese J.Semelin, negli studi sulle occupazioni naziste. L’Italia del ’43, dopo vent’anni di dittatura, presenta una realtà più variegata e complessa e la Resistenza civile appare discontinua e meno strutturata, di quanto non lo sia in altri paesi occupati, e quindi sono importanti le iniziative informali e di piccolo raggio, di cui le donne sono spesso protagoniste. Le donne, che raccolgono, in diverse zone del Friuli, i messaggi sono spinte dalla guerra ad entrare nella sfera pubblica, portandovi quei comportamenti considerati propri della femminilità. Questa accentuata compresenza di iniziative solitarie o di gruppo, questo affiancarsi di reti politiche e di forme di concertazione diverse rappresenta una delle ricchezze della nostra Resistenza civile. Bisogna allora mettersi in cerca dei luoghi e dei modi delle donne per farli emergere, laddove non hanno ancora trovato visibilità ed é questo lo scopo della presente ricerca, che valorizza anche la lingua friulana.      Target:la cittadinanza a tutti i livelli, con particolare attenzione alla formazione delle giovani generazioni, segnatamente alle/ai giovani delle scuole secondarie superiori

Modalità di attuazione:

ricerca storica attraverso archivi pubblici e privati, registri parrocchiali, ricerca di documenti personali, giornali e quotidiani dell’epoca, interviste anche in lingua friulana

al fine di realizzare

una pubblicazione, un documentario, una presentazione in power-point

convegni, seminari e incontri pubblici,trasmissioni radiotelevisive sui media locali

Finalità:

Intitolazione del piazzale antistante la stazione ferroviaria di Udine alle donne resistenti friulane.

Obiettivi:

Promuovere momenti di riflessione su tematiche politico-culturali inerenti la storia di genere

Favorire la conoscenza di fatti di storia minore

divulgare in forma orale, scritta e multimediale testimonianze dirette e documenti privati inediti

Risultati:

1. Una maggiore e approfondita conoscenza dell’apporto femminile alla storia contemporanea italiana e friulana anche attraverso le esperienze e i racconti di protagoniste e protagonisti, valorizzando il ruolo delle donne che è sottovalutato, non adeguatamente documentato, frequentemente destinato a rimanere anonimo

2. Divulgazione a tutti i livelli, con particolare riguardo alla formazione delle/dei giovani,

3. Realizzazione di materiale documentario (dvd, sito web, articoli e saggi) che garantisca un’ampia diffusione delle conoscenze acquisite da presentare in un convegno e in eventi ad esso correlati.