La EXE non può ampliare la discarica di Trivignano, l’ha deciso il TAR respingendo un ricorso presentato da EXE stessa lo scorso settembre contro la decisione della Regione, che aveva bocciato nel maggio 2012 il progetto di ampliamento. Questa sentenza è pienamente condivisibile, visto che la discarica era già stata ampliata negli anni passati rispetto alla capienza iniziale. Il nuovo progetto l’avrebbe resa pericolosamente vicina a coltivazioni di pregio, abitazioni e strade, aggravandone il peso ambientale e sociale. Si ripropone per la Provincia di Udine l’irrisolta questione sull’opportunità di tenere in piedi questa società, di cui è socio di maggioranza, che ha compiti di controllo e regolazione del settore ambientale. EXE ha cercato invece in questi ultimi anni di inserirsi in diverse attività di gestione dei rifiuti in regione, in Italia, in Serbia e Ucraina, diversificando i tipi di intervento, soprattutto raccolta rifiuti e risparmio energetico, creando società satelliti controllate come MTF, SRF, EKOS, Palmé, Esco, Sisare, Naonis. Queste partecipazioni indirette, hanno per lo più creato perdite e sulla Palmé è in piedi un ricorso da parte del Comune di Palmanova. Nel frattempo è stato bocciato dalla Regione il progetto di inserirsi nella bonifica della discarica Romanello di Campoformido, l’impianto Pantanel di Lignano non è produttivo, e per ultimo è arrivata la definitiva bocciatura per Trivignano, che svuota del tutto ogni valore alla EXE, perché non disponendo di discariche non riesce a esercitare la sua attività principale, che dovrebbe essere quella di calmierare le tariffe ed esercitare il controllo pubblico dei rifiuti sul territorio provinciale. E’ stata sollevata molte volte dalla minoranza in Consiglio provinciale la questione delle molte partecipazioni indirette, i cui costi di gestione e la cui esistenza non hanno giustificazione, i cui risultati economici vengono riassorbiti della società madre e quindi di difficile lettura. Nel caso di EXE esiste un conflitto di interessi tra la società e la finalità istituzionale della Provincia, suo socio di maggioranza, in quanto l’ente che pianifica e controlla gli interventi non dovrebbe anche gestirli. Personalmente ho più volte proposto in Consiglio provinciale la chiusura di questa società ed ora che finalmente è definitivamente bocciata la possibilità di ampliare la discarica di Trivignano, è necessario trarre le dovute conseguenze e il Presidente Fontanini deve portare all’esame del Consiglio le linee di indirizzo che intende dare alla società prima della fine del suo mandato.
Paola Schiratti
Consigliera provinciale capogruppo Misto
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