Vado sostenendo da anni la neccessità di arrivare alla espunsione delle Province dalla Costituzione, ho votato nel 2010 in tal senso, ho chiesto nel novembre 2012 il commissariamento della provincia di Udine. Tale convincimento è maturato analizzando nella loro profonda struttura i rapporti tra Regione ed enti locali del Friuli Venezia Giulia. Le Province non hanno più utilità alcuna per il nostro territorio, anzi oggi sono un intralcio agli iter burocratici, un doppione di regolamenti, un replicare di società partecipate per il turismo, la cultura, l’ambiente causando una dispersione di fondi, una dilatazione dei tempi, una inefficacia che ho verificato troppo spesso accadere. Gli stessi enti, società, fondazioni, associazioni ricevono contributi da Regione, Provincia e Comuni in un replicare di pratiche e rivoli di denaro che si disperdono in finanziamenti anche di piccolissima entità che impegnano Giunte, Uffici regionali e provinciali che dovrebbero pianificare, programmare e regolamentare ben altro. La stessa giunta Tondo che delibera che si voti per la Provincia di Udine il prossimo 21 aprile, strangola ogni giorno le Province riducendo i trasferimenti di fondi alle stesse, nel preventivo 2013 della Provincia di Udine, ad esempio, calano di 1.500.000 euro i fondi per il servizio lavoro. Questo far morire di morte lenta le Province senza essere capaci di decidere in merito costa molto ai cittadini e alle cittadine in termini economici, sociali e culturali. Una crisi come l’attuale evidenzia l’inefficacia dei vecchi modelli, bisogna pensarne di nuovi, alla politica spetta il compito di pianificare politiche di sviluppo, avviare progetti frutto di una visione di medio e lungo termine che ci proiettino fuori dalla crisi e ci avviino verso nuovi modelli. Questa impotenza di fronte alla necessità di progettare è disarmante e richiede alla società friulana e alla sua classe politica una qualità diversa.
Paola Schiratti consigliera provinciale di Udine Idv
con una provincia così estesa come quella di Udine, non sarebbe meglio accorpare i tanti piccoli comuni e lasciare un ente sovraccomunale che avrebbe una visione più generale per quanto riguarda i sevizi che interessano il territorio? piuttosto sarebbe il caso di selezionare severamente i funzionari, diminuirne forse numero, emolumenti, gli anacronistici privilegi ed eliminare permanentemente dalle cariche pubbliche tutti coloro che si sono resi indegni per comportamenti o per speculazioni ai danni della cosa pubblica.
certo, l’esempio DEVE venire dall’alto, anche in casa IDV!!!
e sarebbe pure l’ora di porre il discrimine tra uomini per bene e gli altri, ne conosco molti di diversi orientamenti, ma solo perché non vi sono altre possibilità…
grazie per il suo lavoro e speriamo che le donne si facciano avanti: la loro innata capacità organizzativa farebbe passare per obsolete le infinite e spesso strumentali disquisizioni dei maschi!
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