La protesta dei genitori delle scuole elementari per i tagli dell’orario da 30 a 27 ore per scendere addirittura a 24 era prevedibile già due anni fa e già allora gruppi di genitori si sono attivati. Meno ore di scuola significa meno insegnamenti, meno cultura e formazione, ma anche difficoltà di organizzazione per le famiglie e maggiori costi. In questo momento di grave crisi economica, con gli stipendi e gli introiti in calo, ridurre il tempo scuola significa per le famiglie dover pagare la babysitter, oppure il servizio di prescuola e doposcuola, finanziare di tasca propria attività di studio e di approfondimento previste dal POF. La scuola statale in Regione subisce riduzioni notevoli di fondi per il personale, per compensare i docenti collaboratori, per il materiale didattico, persino per la carta. La Regione autonoma in questa situazione tace, ma questo silenzio è gravemente colpevole, la Giunta Tondo con i propri fondi di bilancio avrebbe potuto finanziare in questi due anni il tempo di 40 e 30 ore alle scuole elementari e medie del Friuli Venezia Giulia. E’ stata presentata nell’Ottobre 2011 una proposta di legge elaborata dalle donne e dai consiglieri regionali Idv che prevede la gestione regionale degli organici del personale, un sistema integrato di istruzione e formazione professionale, l’aumento del tempo scuola, delle ore di sostegno, delle attività laboratoriali, la possibilità delle scuole di accedere direttamente ai fondi europei, oggi vietata da una legge regionale. 30 milioni di euro sono disponibili nel bilancio regionale per questi interventi. La proposta di legge, sostenuta e condivisa dalle firme di 3.000 genitori, è stata discussa in consiglio e poi passata in Commissione dove giace da qualche mese. E’ vergognosa questa passività di una regione che non sa esercitare la sua specialità in un ambito così importante come la scuola, garanzia di sviluppo di ogni paese. Siamo più indietro di molte regioni a statuto ordinario, come Toscana, Veneto, Puglia, Lombardia, Emilia Romagna, che hanno approvato leggi a tutela della loro scuola.
Paola Schiratti
Coordinatrice regionale donne Idv
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