Mercoledì 26 settembre è stato proiettato al Visionario “Cercando le parole “ documentario di Paolo Comuzzi e Andrea Trangoni che rievoca una pagina di storia dimenticata di Udine, di cui le ragazze e le donne friulane, ma non solo esse, furono protagoniste.

foto di Matteo Lavazza

Tante sono le persone e le istituzioni che hanno collaborato per giungere al risultato di questa serata.

L’ Assessore regionale alle PP.OO Angela Brandi, senza di lei poco sarebbe stato possibile

Il Sindaco di Udine Honsell

L’ASSESSORE Alla cultura Reitani

La Commissione PPOO del Comune di Udine

L’Anpi del FVG

Il coro dell’Anpi

L’Associazione CORE

Lo studio di grafica CDM

Un grazie particolare va alle donne del Comitato donne resistenti soprattutto a Maria Grazia Allievi, Ivana Bonelli, Rosanna Boratto, Maila D’Aronco, Carmen Galdi, Antonella Lestani, Daniela Rosa, Amanda Tavagnacco, Grazie alla tenacia alla resistenza di tutte loro siamo giunti, dopo aver posto sulla facciata dell’edificio della stazione una targa a ricordo di questi fatti, oggi in questa sala a presentare il documentario storico che i registi Andrea Trangoni e Paolo Comuzzi hanno realizzato con arte e capacità. Il percorso procede ancora con una ricerca seguita dalla Chiarissima professoressa Elisabetta Vezzosi Presidente della società italiana delle storiche che ci onora oggi con la sua presenza. Ringrazio le personalità intervenute e i tanti e tante che hanno collaborato alla riuscita di questo progetto e di questa serata. Ringrazio gli storici e le storiche per il loro prezioso contributo, un grazie particolare di cuore ai e alle testimoni che hanno ricordato i fatti di cui il documentario tratta. Nel settembre del 43 erano giovani e talora giovanissime ragazze che di fronte alla barbarie della guerra, alla violenza dell’internamento e della deportazione, al terrore dei regimi dittatoriali seppero avere il coraggio di reagire. Intorno si costituì una rete solidale la resistenza civile, alcune organizzate altre singolarmente uscirono dalla sfera privata ed entrarono in quella pubblica portandovi i comportamenti propri della femminilità, cura amore, assistenza, riverberati sui loro cari ma estesi ad estrenei ed estranee. L’impegno del comitato donne resistenti è stato di far uscire i racconti dalla sfera privata e renderli pubblici, Daniela Padoan e Anna Bravo hanno sottolineato come le donne abbiano parlato poco delle loro esperienze e come la storia delle donne continui a rimanere in ombra ed essere misconosciuta, Tina Anselmi ricordando l’ampio contributo delle donne alla resistenza affermò: quella delle donne è stata resistenza taciuta ed è stata resistenza largamente disarmata e non violenta. Proprio così risulta anche da questi racconti delle donne friulane. La conoscenza di questo passato promuove la cultura della solidarietà e della pace è esempio di umanità e di dedizione particolarmente significativo nel momento di crisi e difficoltà anche morale e culturale in cui versa oggi il nostro paese.

Paola Schiratti