Mentre l’Assessore regionale De Anna sottolinea che le Province, tra cui Udine, continuano ad alimentare il debito e il Presidente della Corte dei conti documenta per gli enti locali del FVG un aumento della spesa corrente e dell’indebitamento superiori alla media nazionale, l’Assessore provinciale Virgili, sostiene che la Provincia di Udine avrebbe già fatto in questi anni la revisione della spesa e ha portato ad esempio la riduzione del numero dei dipendenti rispetto ad una dotazione organica teorica quantificata circa 10 anni fa. Ma la spending review è ben altro, chiede di ridurre i costi di personale, di prestazioni di servizi e gli interessi passivi, richiede che la burocrazia costi meno e allo stesso tempo migliori le prestazioni. Da un esame dei bilanci dal 2008 al 2011 dell’amministrazione Fontanini si evince un primo dato: le entrate correnti da trasferimenti regionali ammontano a 127 milioni e mezzo circa all’anno, praticamente non ci sono state riduzioni di fondi destinati alla Provincia di Udine negli anni della forte crisi economica. In conto capitale risultano entrate per 7 milioni di cui 6.374.000 sono trasferimenti regionali. Di fatto le entrate in conto capitale sono messe a disposizione solo dalla Regione, perchè la Provincia non attinge a fondi europei, non individua beni dismissibili e non fa un’attenta valorizzazione del patrimonio. Come sono stati utilizzati questi soldi pubblici? All’esame delle spese correnti si nota che dal 2008 al 2011 c’è un aumento complessivo della spesa di 2.300.000 euro, aumentano le spese per il personale che arrivano a 2.200.000 euro, aumentano fino a 3.400.000 euro le spese per le prestazioni dei servizi, fino a 1.300.000 euro gli interessi passivi, si tratta delle tre leve sulle quali può incidere l’ente. La spending review chiede di ridurre queste spese, ma dai numeri ufficiali non si legge che la Provincia di Udine ci sia riuscita. Calano invece i trasferimenti correnti a imprese, famiglie, associazioni di 1 milione di euro. Si dimezzano le spese di investimento che dai 54 milioni circa del 2008 passano a 25 milioni del 2011, si dimezzano gli interventi su strade, scuole, agricoltura, ambiente. La revisione della spesa pubblica, richiesta anche al FVG dal governo nazionale e quindi anche alla Provincia di Udine, è un processo che inizia dell’esame dei programmi approvati dal Consiglio provinciale, per arrivare alle procedure che la struttura amministrativa dell’ente locale attiva per realizzarli e deve continuare nel tempo portando a conseguenti modifiche nell’operatività degli uffici e dei servizi in tutti i casi in cui gli indicatori segnalano risultati insoddisfacenti. La minoranza da tempo solleva i temi dei fondi fermi, della riduzione dei debiti e della spesa corrente della diminuzione dei trasferimenti, ma pare che la Giunta sia distante da queste preoccupazioni. Il progetto della riduzione della spesa deve essere di tutto il Consiglio provinciale, va riportato nella relazione di fine mandato per rispondere al principio di trasparenza nelle decisioni di entrata e di spesa.
Paola Schiratti
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