Il tema della chiusura delle Province è molto sentito dall’opinione pubblica, che in larghissima maggioranza,l’88% circa, insieme a rappresentanti del mondo economico, sindacale, culturale, dell’informazione ha dichiarato l’inutilità di questi enti. Oggi in Regione si è aperto un dibattito a livello politico che ha il suo fulcro nella Commissione a proposito istituita, che sentirà martedì 21 i Presidenti e i Capigruppo delle 4 Province del FVG. Ho votato, unica, per la chiusura delle Province già nel Consiglio provinciale di Udine del 31 gennaio scorso per aver maturato dopo quasi 4 anni di mandato la convinzione che le Province sono, nella nostra regione, un ente inutile che intralcia, anziché favorire la buona ed efficiente amministrazione. La responsabilità del cattivo funzionamento delle Province é imputabile in parte alle amministrazioni regionali del FVG, che in base alla riforma del titolo V della Costituzione, alle L.59/97, 112/98 e alla L.R. 1/2006 hanno funzioni legislative, di alta programmazione e il potere di conferire competenze agli enti sottordinati. Queste amministrazioni non hanno realizzato quella sussidiarietà e quella leale collaborazione tra enti che la legge prevede, hanno invaso i campi di intervento di competenza provinciale, come la stesura di bandi per l’erogazione di contributi nei settori più disparati, sport, cultura, risparmio energetico, nella gestione del mercato del lavoro, creando sovrapposizioni e tortuosità dannose ai cittadini e al mondo produttivo. In parte le responsabilità sono imputabili alle Province che non hanno saputo riformare i loro apparati burocratici organizzare uffici a servizio dei comuni per risolvere le questioni più complesse come gli uffici per gli espropri, per l’IVA, per la ricerca di fondi europei. Nemmeno le giunte Tondo e Fontanini, pur essendo entrambe di centrodestra, sono riuscite a definire le reciproche competenze. Inoltre anche la Provincia ha invaso competenze comunali. A ciò si aggiungono la pletora di enti e società partecipate regionali e provinciali che trattano gli stessi ambiti. Chiudere le Province significa ridefinire tutta l’organizzazione e le competenze di regione ed enti locali. E’ un passaggio necessario, già risolto nei paesi del nord Europa molto più ricchi di noi. Riunire i comuni in enti di 20.000-25.000 abitanti ed assegnare a questi e alla Regione le competenze della Provincia richiede una riforma necessaria che deve avere come obiettivi la riduzione dei costi della politica e contemporaneamente la amministrazione efficiente, snella, efficace a servizio delle popolazioni. La crisi economica, per la quale molti soffrono, impone di uscire dalle sacche del conformismo e dalle logiche del tornaconto di pochi per affrontare i problemi e risolverli nel senso dell’interesse collettivo e del bene comune.
Paola Schiratti
Copogruppo Misto in Provincia di Udine
Consigliera Provincidle di Udine
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