Concordo con le premesse espresse dall’Assessora Lizzi quando dice “Il governo ci spieghi il concetto di lingua madre straniera” e critica il decreto legge 95 sulla spending review che discrimina la lingua friulana rispetto alle altre lingue minoritarie. In effetti sono gli studiosi di linguistica che decidono quali sono lingue, anche minoritarie, e quali no, non un governo. Non è sensato discriminare alcune minoranze riconosciute da tempo per risparmiare lo stipendio di qualche dirigente scolastico. Non possono essere le lingue minoritarie il discrimine per ottenere autonomie e dirigenze al di sotto dei 600 alunni, come avviene a favore delle aree montane. Il governo Monti se deve razionalizzare e ridurre la spesa pubblica intervenga sugli aspetti che gli competono e decida che alle scuole con insegnamento delle lingue minoritarie non sono concesse deroghe riguardo il numero di alunni. Governo e Regione sostengano e finanzino l’insegnamento delle lingue straniere nelle scuole del nostro paese, riparando ai danni commessi dalla Gelmini. Ho chiesto, e ottenuto promessa dall’ Assessora Lizzi, la convocazione della Commissione Istruzione della Provincia di Udine per discutere i problemi legati all’insegnamento delle lingue minoritarie friulano, tedesco e sloveno, il piano del dimensionamento scolastico e della concessione dell’autonomia e dei dirigenti alle scuole con meno di 600 alunni dopo il DL 95.
Paola Schiratti
Consigliera Idv della Provincia di Udine
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