Era inevitabile che accadesse. La caccia all’uomo, condotta per le strade di Firenze da un appartenente a una precisa parte politica, non nasce dal nulla. Dopo anni di insensate e furibonde campagne denigratorie condotte contro gli immigrati da una certa stampa e da un governo che annoverava tra le sue forze un partito xenofobo, c’era da aspettarselo che qualcuno avrebbe fatto seguire i fatti alle parole che, lo si deve ricordare, non sono mai neutre e lasciano tracce profonde , negli adulti, come negli adolescenti.
Contro ogni logica di buonsenso, contro la memoria storica ( la nostra é anche una storia di migranti!), contro la nostra tradizione che é impregnata di solidarietà nei confronti di chi vive situazioni di bisogno si é costruita una gigantesca mistificazione nei confronti di chi arrivava nel nostro paese in cerca di lavoro e di una vita dignitosa e si é cercato di minimizzare l’apporto che i migranti davano e danno alla nostra economia.
Stiamo vivendo un periodo estremamente difficile, ma già in passato l’Italia ne ha attraversati altri ancora più duri, come nel secondo dopoguerra, dando prova di essere in grado di farvi fronte con coraggio e tenacia e, in molti casi, con generosità, senza scaricare le proprie responsabilità su altri. Ed é questa la strada da seguire.
La crisi che ci attanaglia e che ci fa vivere nell’ incertezza non può essere in nessun modo l’alibi per comportamenti e politiche di disimpegno e di arretramento sul piano della democrazia e dei diritti civili, che devono essere garantiti a tutti/e coloro che vivono e lavorano nel nostro Paese.
Dialogo, confronto, rispetto reciproco dovrebbero essere i cardini di una politica responsabile, che sa guardare al futuro e indicare ai cittadini e alle cittadine che le contrapposizioni urlate nei talk show sono frutto di ignoranza e di malafede.
Paola Schiratti
Coordinatrice regionale donne IDV
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