Il comma 69 della Legge di stabilità del 13 novembre 2011 incrementa i parametri appena fissati dalla manovra finanziaria di luglio e stabilisce che non potranno essere assegnati dirigenti alle istituzioni scolastiche con meno di 600 alunni, numero ridotto a 400 per le piccole isole, i comuni montani e le aree geografiche caratterizzate da specificità linguistiche.
L’art. 19 al comma 5 bis della stessa legge prevede che a decorrere dall’a.s. 2012-2013 alle istituzioni con numero di alunni inferiore a 600 o 400 alunni non può essere assegnato in via esclusiva nemmeno il posto di direttore amministrativo che dovrà gestire più istituzioni scolastiche delle stesse dimensioni. Viene introdotta la reggenza d’ufficio, che riguarda sia le figure dirigenziali, sia i direttori amministrativi in analogia con i segretari comunali ai quali sono affidati diversi piccoli comuni, nell’ottica sbagliata che le scuole non sono altro che uffici! Il patto si stabilità vanifica la potestà regionale sul piano del dimensionamento, introducendo le reggenze e lo scavalco per dirigenti e direttori amministrativi, là dove la regione non avesse usato i parametri innalzati per l’autonomia delle scuole.
Se venisse approvata dal Consiglio regionale la proposta di legge n. 175 depositata il 7 ottobre 2011 elaborata dal gruppo consiliare regionale, dal coordinamento donne e dal dipartimento scuola di Idv, tale invadenza e sopruso legislativo nei confronti del federalismo regionale sarebbero annullati.
Paola Schiratti
Coordinatrice regionale donne Idv
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