Non si spiega il perché di tanto affetto della giunta provinciale di Udine per le sagome anti incidenti che, costate 13.600 euro, oggetto di scherno e di proteste dei cittadini, sono state poi rimosse perché non sistemate nel rispetto delle norme della cartellonistica stradale stabilite dal Ministero. Esse ricordano ai cittadini il milione di euro spesi per un progetto di sicurezza stradale, di cui 200.000 per pubblicità. Oggi il patto di stabilità non permette di investire ulteriori finanziamenti per riposizionare le sagome come vorrebbe l’assessore Mattiussi e nessuno ne sente la mancanza. Perché se l’ Aci dichiara che per fortuna gli incidenti in Provincia di Udine nel 2011 sono diminuiti con 19 morti e 259 feriti in meno rispetto al 2010, è da valutare quali sono state le cause di questo importante e positivo risultato. Non certo le sagome rimosse dai cigli delle strade provinciali in tempi brevissimi. Preoccupa invece che molti interventi per la messa in sicurezza delle strade e opere per il miglioramento della viabilità rischino di non essere effettuati a causa dei limiti posti dal patto di stabilità che giustamente tanto preoccupa le amministrazioni degli enti locali. Ma chi ha parlato prima di oggi di questi vincoli? Quando la giunta Tondo ha trattato con il Governo Monti per concordare nel patto di stabilità una tempistica adeguata alle esigenze dei territori? A quanto ammontano gli investimenti degli enti locali in opere pubbliche molte delle quali già cantierate che rischiano di non poter essere pagate? Questa emergenza non è stata affrontata in tempo per poter concordare programmazioni e interventi senza danneggiare l’economia del territorio.
Paola Schiratti
Capogruppo Misto
Consigliera provinciale Idv
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