Condivido pienamente la sollecitazione di Debora Serracchiani affinché non si voti nel 2013 per il rinnovo del Consiglio della Provincia di Udine, già lo scorso 3 novembre sono uscita con la stessa proposta, coerente con la necessità di riforma degli enti locali. Come sì è mosso Tondo? Quali gli esiti delle innumerevoli audizioni della Commissione creata per la riforma delle Province? Tanto rumore per nulla. Senza arrivare a ridosso delle elezioni la Giunta regionale avrebbe potuto in questi 5 anni realizzare una propria riforma complessiva di tutti i livelli di governo locale, invece non ha saputo e voluto esercitare il vantaggio che ci dà la specialità e il Friuli Venezia Giulia si trova in ritardo rispetto alle possibilità concrete di ridurre i costi di gestione e rendere efficienti gli apparati degli enti locali. Se Tondo è condizionato dalla Lega e pertanto è fermo, il Consiglio Regionale quale ruolo intende esercitare? Nella primavera 2013 allo scadere del mandato amministrativo della Provincia di Udine e i consiglieri regionali saranno responsabili se porteranno al voto i cittadini per eleggere un Consiglio che nel giro di pochi mesi è verosimile venga commissariato. Realizzare una riforma complessiva per ridurre la spesa pubblica e il costo della politica avrebbe dovuto essere un dovere urgente anche in FVG, allo scopo di garantire ai cittadini servizi, infrastrutture e ridurre la tassazione regionale e locale. Dopo quattro anni di impegno come consigliera provinciale a Udine ho maturato la convinzione che chiudere le Province produrrebbe una virtuosa riorganizzazione complessiva degli enti locali. I Comuni si devono riorganizzare per poter mantenere l’offerta di servizi e creare uno sviluppo sostenibile in aree omogenee. La Regione deve legiferare ed elaborare l’alta programmazione per farci uscire dal ritardo che registriamo in molti settori, economia e sviluppo, lavoro, scuola, ricerca e viabilità. Questi sono i doveri della politica.
Paola Schiratti
Capogruppo misto Provincia di Udine
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